L'Apologia di Socrate è un'opera scritta da Platone che presenta il discorso che Socrate tenne in sua difesa durante il processo per empietà e corruzione dei giovani ateniesi nel 399 a.C. Non è una vera e propria "apologia" nel senso moderno del termine, ovvero una richiesta di perdono, ma piuttosto una difesa dei principi filosofici e del modo di vita di Socrate.
Socrate, nel suo discorso, non cerca di ingraziarsi la giuria, ma piuttosto di chiarire le ragioni della sua condotta e le accuse che gli vengono mosse. Afferma di essere stato scelto dagli dei, attraverso l'oracolo di Delfi, per risvegliare la coscienza dei suoi concittadini e di aver dedicato la sua vita a questo compito, interrogando incessantemente le persone per smascherare la loro presunta sapienza e condurle alla vera conoscenza, ovvero alla consapevolezza della propria ignoranza.
Ecco alcuni degli argomenti chiave affrontati nell'Apologia:
L'Apologia è quindi un'opera fondamentale per comprendere la filosofia di Socrate e il suo impatto sulla cultura occidentale. È un'esortazione alla ricerca della verità, all'autoconsapevolezza e alla virtù, anche di fronte alla morte. In particolare, i temi relativi alla corruzione%20dei%20giovani, all'empietà, alla missione%20divina e alla paura%20della%20morte sono cruciali per interpretare il messaggio dell'opera.
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